Finti sorrisi

Ci sono sorrisi che sono smorfie di dolore, ferite che affiorano sulla pelle, pensieri che non si riescono a celare. Si dice che gli occhi siano lo specchio dell’anima ma anche le labbra non scherzano. 
Ho sempre provato una gran pena per le persone incapaci di sorridere… con le labbra, con gli occhi, col cuore.

Non credo che ci si voglia volontariamente tristi, credo piuttosto che ci si intestardisca stupidamente su scelte sbagliate, non risolutive, affatto efficaci, che ci affondano ogni giorno di più in uno stato di tristezza e frustrazione tale che non siamo più in grado di celarlo.

Non bastano i complimenti, le belle giornate di sole, una mano amica che ti offre un aiuto forse insperato. A volte siamo noi che non ci vogliamo aiutare, non ci vogliamo diversi, non ci vogliamo lontani da un dolore che ormai conosciamo come le nostre tasche, che è quasi divenuto amico, fedele compagno, parte integrante della nostra vita. A volte siamo noi a non voler cambiare, a non volerci diversi, più forti, liberi.

A tutte le amiche che mi parlano di consapevolezza… belle mie, è proprio questo il punto! Basta un solo passo avanti, uno solo, per diventare incapaci di tornare indietro, di tornare a nasconderci in quell’impasse che 2 secondi prima ci bloccava.

Prendere consapevolezza di questi ed altri meccanismi è una strada a senso unico e senza ritorno. Una volta varcata la soglia della consapevolezza non è più possibile tornare indietro! Non si può dare una sbirciatina, provare a vedere come sarebbe la nostra vita se ci scrollassimo di dosso il fardello del passato.

Non ho mai capito come si possa indugiare tanto nella sofferenza fino a farsela amica eppure il mondo è pieno di gente che la pensa diversamente da me.

Questo post è nato in Puglia, al cospetto di una conoscente che mi ha suscitato tristezza e riflessioni. Avrei voluto aiutarla ma la verità è che nessuno può se non glielo si permette…

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