Back to Salento 

Finalmente di nuovo in Salento! C’ero rimasta troppo male per la neve di gennaio che aveva bloccato tutto e fatto anche saltare la mia consueta discesa annuale. Rimandata quindi solo di 2 mesi ma meglio tardi che mai. Sì, lo so, l’ideale sarebbe scendere in estate ma quando ami un posto ti sembra bello sempre, persino con le peggiori condizioni atmosferiche. In compenso è da tanto che non scendevo in primavera. 

Non è un caso fare il viaggio con musica mista e poi, appena varcato l’immaginario confine salentino, tamburelli, reggae, loro, risate! I Sud Sound System mi parlano sempre di questa terra e lo stereo della macchina sembra quasi che lo sappia. Mia madre dice sempre che dovrebbero darmi la cittadinanza onoraria! Amici e parenti restano sbalorditi ogni volta. Stavo ancora in Australia quando pregustavo la “discesa” qui. È “casa” e continuo a dire che non ti rendi conto di quanto ti sia mancata fino a quando non scendi. Un dolore quasi fisico, non solo tanta nostalgia. 

Poi tra Bari e Brindisi cominci a intravedere il mare da lontano, dalla superstrada malandata, i cartelli sulla destra che ti invitano ad uscire verso una delle tante località balneari… ma non lo fai, tiri dritta verso Lecce, appena intravedi il campanile mamma fa uno squillo a zia per dirle che siamo arrivate! E di lì a 5 minuti, baci, abbracci e urla! Da adesso in poi mi scordo completamente un tono di voce normale, qui non si usa, pare quasi che stia male! Mamma attacca a parlare dialetto come per magia e anche se sono frustrata al massimo perché non riesco ad esprimermi correttamente, sono sempre molto “preciata” per il fatto di capire un buon 95%. Quando non so qualcosa ne chiedo il significato, mi esercito con la pronuncia e vago per il giardino esercitandomi ancora e la chiamando i gatti del circondario… belli miei, aspettano me per ingrassare un po’!

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