Verso Brisbane, giorno 21

Cominciamo con un bel bagno al mare… per poi uscire pochi minuti dopo perché mi stavo riempiendo di bolle ovunque! Ignoro cosa fosse, tipo dermatite e non può essere da sole perché saranno si e no le 7 del mattino! 
Niente che una doccia di acqua dolce non riesca ad alleviare. Andiamo verso il porto, nella speranza di trovare ancora qualche traghetto per Fraser Island ma no, too late too bad! Resto cool comunque non mi scompongo proprio, sarà solo un motivo di più per tornare! Ho già in mente tantissimi piani diabolici e di riserva che sto preparando mentalmente ancora primari sbarcare in Australia perché già sapevo che non ce l’avrei mai fatta a vedere tutto a sto giro! Ulteriori visite si impongo al paese dei canguri, non è colpa mia, sono loro che me lo chiedono! È un ritornello che impari facilmente a forza di ascoltare quei balordi dei politici nostrani! In realtà ho smesso di ascoltarli da tempo ma li vorrei sempre guardare in faccia i supplicanti dei salvatori della patria per poi indistintamente sputare in faccia agli uni e agli altri. Ci hanno rovinato e non siamo vittime ma complici… anyway, keep calm e continuiamo a macinare kilometri! 

Stavolta verso sud perché Laura dopodomani deve riprende a lavorare e ripartiremo entrambe da Brisbane. Io tra qualche giorno ma vabbè…

Rifacciamo a ritroso tutta la strada, rivediamo le casette sulle palafitte in stile coloniale che sanno tanto di Louisiana! Pare che qui in inverno sia un casino per le alluvioni e ci siano pure gli alligatori! Gli unici animali che non mi rammarico di non aver visto anche se non gli farei mai niente si male. 

In realtà ho visto e fatto molto più di quanto avessi in testa. Il mio must erano canguri e koala e il mio sogno è ampiamente stato esaudito, con l’aggiunta di pelosoidi non previsti ma ugualmente adorabili. 

Mi addormento! Non dormo mai in macchina ma Laura ha una guida fluida e regolare. Quando mi risveglio ci fermiamo solo prendere qualche panino che mangeremo in macchina, senza altre soste fino a Brisbane. 

Pure l’hotel di Brisbane altra ciofeca, sporca e nauseabonda. Riusciamo subito, lasciamo la macchina in aeroporto e torniamo in città col trenino. Andiamo in giro e ci fermiamo ai giardini botanici (vedi foto) e a mangiare in un pub. La prima impressione è ottima. Vedremo se continuerà… 

La sera, vicino al comune c’è un ragazzo che canta in mezzo alla piazzetta. Noi facciamo foto, ridiamo, continuiamo a camminare, a un certo punto sento intonare un ‘Grazieeeee Rooooomaaaaaa’. Mi giro di scatto, non me l’aspettavo, era lo stesso ragazzo che stava cantando in inglese poco prima. Mi pare abbia un accento sardo però. Gli sorrido pensando che giusto giusto poco prima di partire avevo stordito due amiche in macchina cantando a squarciagola mezzo repertorio di Venditti! Il pensiero mi torna alle risate che ci eravamo fatte quella sera…oltre a tutto quello che avevamo sbudronato! 

No, non cercate, non è un termine che potrete trovare su alcun dizionario, è stato clonato da un vecchio amico al posto di mangiare tanto, come se non ci fosse un domani, ma è un termine che non esiste! Secondo me però esprime perfettamente l’idea, per questo lo uso spesso e l’ho anzi quasi sostituito al corrispettivo in italiano! 

Per rientrare prendiamo un taxi. Domani il traghetto per la crociera a sul fiume e così credo di aver preso davvero tutti i mezzi di trasporto immaginabili a sto giro! 

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