Colazione presto per tutti nella camera dell’inglese a cui hanno assegnato un mini appartamento. Subito dopo andiamo sulla riva opposta di Hokianga per la prima esperienza di sand board (un po’ per tutti).
La discesa sembra ripida ma ci teniamo tutti a provare. Bisogna sdraiarsi su una tavoletta a pancia in giù, piegare in dentro le braccia e nel caso si decida di frenare affondare le dita dei piedi nella sabbia. C’è chi finisce direttamente dentro l’acqua, chi si ferma prima, chi mangia un po’ di sabbia. In ogni caso ci ammazziamo tutti dalle risate! Molto molto carina come cosa, da rifare magari in in giorno di pieno sole, noi abbiamo avuto una giornata un po’ coperta ma il viaggio di rientro è stato fantastico lo stesso.
Per strada è tutto verde e noi ci fermiamo a Tane Mahuta dove si trova il più grande+grande albero kauri della Nuova Zelanda. In cima contiene oltre 100 specie di piante, anche orchidee. Alcune di queste vivono solo sugli alberi Kauri. È impressionante vedere come in natura specie totalmente diverse tra loro riescano a corsi stereo pacificamente senza farsi la guerra in continuazione. Avviene tanto nel mondo vegetale quanto in quello animale, a noi non si è capito che ci è preso! Siamo in lotta con l’intero pianeta e soprattutto contro noi stessi. È un comportamento talmente controproducente e innaturale che trovo stupefacente come siamo riusciti a tirare avanti fino adesso.
Continuiamo alla volta dei Kai-iwi lakes, dove ci fermiamo per la pausa pranzo.
Sono di acqua dolce ma a giudicare dalla sabbia giurerei che sono invece salati! Sembra quasi di stare in Sardegna, è calmo, c’è pace.
Passiamo davanti a distese sterminate di verde, colline, alberi, mucche, pecore e cavalli. I kiwi non li ho visti perché sono animali prevalentemente notturni e hanno giustamente paura dell’uomo.
Continuo a sostenere che la parte migliore del viaggio sia il viaggio in sé, la meta sì ma se non riesci a goderti il viaggio per arrivarci ti perdi il meglio!
Rientriamo ad Auckland nel pomeriggio. Con Chloé andiamo a mangiare un discreto fish & chips al porto ma niente a che vedere con quello dell’hotel il giorno prima.
Crollo a letto per sopraggiunti limiti di stanchezza!