Atterriamo con un’ora di ritardo. Mi sono sentita come un pollo da batteria in un asilo di ragazzini urlanti. Ho perso la connessione del tempo, siamo sicuri che non abbiamo passato 2 o 3 giorni così?!
Qui siamo davvero sottosopra! Sono io che rincorro le guardie perché nessuno vuole mettermi uno schifo di timbro sul passaporto! Zero spiegazioni, dicono solo che è così quindi sappiate che se non torno non è colpa mia ma loro che fanno come se fossi sempre stata qui!!!
Ci sono solo 13 gradi e pioviccica ma la sensazione di liberazione è talmente grande che non m’importa. Sono stravolta ma vado in giro lo stesso. L’aria profuma di buono anche se sto in pieno centro. Adoro i grattacieli, queste strade grandi e squadrate. Respiro apertura, soprattutto mentale, perché il multiculturalismo qui è un dato di fatto, un’esperienza più che riuscita che fa parte della quotidianità. C’è un invasione di ristoranti asiatici, manco fosse la cucina nazionale e allo stesso tempo bar gremiti di gente che urla all’impazzata perché stanno trasmettendo il super bawl, la zona dei docks è tutta addobbata per il capodanno cinese. Sono tutti integrati, persino i turisti! Non scorgo tracce di degrado urbano nemmeno nei vicoli loschi tra un grattacielo e l’altro! Li trovo, anzi, pittoreschi. Sto in modalità giapponese e faccio foto a qualsiasi cosa.
Credo che questo paese prenda il meglio di Londra, dell’America, dell’Asia e, in qualche modo, persino dell’Africa. Il mare è le pianura mi parlano invece del mio sud. È un paese di una varietà infinita, multiculturalismo, equilibrio, armonia, wildlife, cieli grandi, spazi aperti, persino in città!
Lo sogno da quand’ero bambina. Per me non è solo un viaggio, è IL viaggio! C’è chi sogna di sposarsi, fare figli, fare carriera… io per tutta la vita ho sognato di venire qui e pur essendo la mia prima volta mi sento un po’ come E.T. che è un finalmente tornato a casa!
È il sud del sud del mondo, non potevo non amarlo!