Da anni volevo andarci e finalmente ci sono andata con Giorjigna! Adoro condividere le cose che amo con le amiche di sempre, aggiungere emozioni, esperienze che poi diventeranno ricordi del lungo percorso che abbiamo già condiviso e affrontato insieme. Amo pure la mia solitudine ma un’amica è una persona speciale che si è distinta dalla massa, è una persona che ti conosce e ti apprezza malgrado tutti i tuoi difetti e ti vuole bene lo stesso! Non è da tutti, specie dopo tanti anni.
Arriviamo al tramonto, stavano giusto cominciando ad accendere le luci ma per fortuna di sabato sono aperti fino alle 22.
Avevo già letto qualcosa sul sito ma la mostra fotografica di Letizia Battaglia mica me la ricordavo.
Bella la struttura, la parte dei modellini di architettura di edifici nostrani come quelli delle case giapponesi, queste linee alte e slanciate, sinuose, i corridoi che non sai mai dove ti condurranno, il bianco che gioca a fuggire le ombre.
Ho adorato tutto l’allestimento sui vari livelli ma la mostra fotografica della Battaglia è stata per me inaspettata, sicuramente la parte che ho preferito di più.
Solo foto in bianco e nero che ritraggono la Sicilia delle stragi, episodi e morti che fanno ormai parte della nostra storia più ingloriosa. Scattate con un realismo e un tempismo impressionante. Ce ne era una di una vecchietta un po’ curva che mangiava un gelato mentre camminava. Non era forse la migliore ma sicuramente una di quelle che mi ha colpito di più. Ti parlava di Sicilia, di quello che è ancora oggi, di come torniamo tutti avidamente bambini di fronte a un gelato, di stradine bianche e dissestate che mantengono ancora prepotentemente il loro fascino perché il tempo forse le migliora e il bello e il brutto sono solo negli occhi di chi guarda.
La Sicilia me l’ha sempre fatta quest’impressione. Quanto l’ho odiata e quanto l’ho amata? È stato fatale rimpiazzare i brutti ricordi con qualcosa di bello e alla fine testa l’amore.
Una mostra come questa però ti riporta coi piedi su terra, ti ricorda, come in pugno nello stomaco, che la Sicilia è stata anche altro.
I brividi davanti alla foto di Falcone che presenziare con aria grave e severa le esequie di Dalla Chiesa. È una foto che parla da sola, spiegarla la svilirebbe soltanto. Ognuno può prenderne quello che giudica più opportuno, il fatto è che certe sensazioni sono talmente personali che nn saprei e non vorrei neanche condividerle con tutti.
È da vedere e basta perché, come come dice Giorjigna, al Maxxi non sembra nemmeno di stare a Roma ma a Berlino! Ho sempre amato l’Ara Pacis ma ci volevano altre strutture di respiro internazionale perché si, è bellissimo andare in giro per Trastevere, Testaccio… ma Roma è anche altro, ha un potenziale che giustamente va valorizzato, esaltato, espresso e il Maxxi è una perla in più fra le tante di questa città.