Avignone è stata l’unica nota positiva di un viaggio « sfigazzo » ma ne è stravalsa la pena.
Arrivo in mattinata, c’è un bel sole invernale, freddino ma gradevole. Prendo al volo una crèpe salata da asporto che era da tanto che non ne mangiavo. Veleno ! Tanto le sanno fare bene a Parigi e tanto sono inetti qui ! Mi avvio verso l’hotel borboottando sul talento che ci vuole per sbagliare anche l’unico piatto nazionale! Arrivo, come di consueto, mollo lo zaino e parto in direzione del palazzo dei papi.
C’è grande animazione, mancano un paio di settimane a natale e in centro c’è una specie di fiera di prodotti tipici. Altoparlanti sulla via principale che invitano insistentemente ad acquistare miele, formaggi, questo o quell’altro. Ci sono degli strani pannelli di tela in giro con immagini di pièce teatrali inquadrati in finte finestre. Li trovo estremamente divertenti e un’ottima idea per svecchiare dei palazzi grigi e forse anche un po’ malfatti. Sicuramente meno invadenti di certi murales, effettivamente non sempre armonizzati e adattati al loro contesto. È come se ci fosse sempre qualcuno ad osservarti dall’alto, adoro queste macchie di colore pastello al centro delel quali troneggiano scene famose di cinema e teatri, chi canta, chi si guarda intorno, chi butta uno giù dalle scale!
Mi ha fatto troppo ridere e l’ho trovata troppo ben fatta! In linea con tanti vecchi stati d’animo passati!
Bref, arrivo al palazzo passando per una stradina dove c’era il Mercure (hotel) e penso che sia proprio un pugno in un occhio averlo piazzato davanti a un muro portante del palazzo… poi sfocio in una piazza e, come da tradizione cattolica, il colpo d’occhio! Un edificio imponente, maestoso, enorme, gotico, massiccio ma elegante! J’adore! Un signore sta suonando da dio un pezzo jazz. Tutto intorno è silenzio, I tavolini del bar davanti al palazzo sono quasi tutti liberi ma i pochi clienti devono essere incantati almeno quanto me! C’è un atmosfera surreale, fuori dal tempo perché la piazza e il palazzo non appartengono alle splendide note di sottofondo eppure non stonano affatto, anzi! Entro ma rifiuto di prendere l’audio guida. Le odio, pero le trovo monotone e ripetitive !
La corte interna è quasi più impressionante della facciata esteriore, non ci posso credere ! Vedo un paio di stanze e corro indietro a prendere l’audioguida ! E’ tutto talmente stupendo che voglio dargli una “chance”! Ascolto tutto, è un viaggio nel tempo, nelle vite di uomini avidi di potere, di intrighi, di vizi. In fondo non è mai stata questione di religione e spiritualità.
Ci sono muri spessi 3, 5 metri, è un’opera monumentale creata e distrutta da più mani, in epoche diverse. Fortuna solo che hanno ripristinato le torrette sopra l’ingresso principale perché le trovo magnifiche. In una delle ultime sale ci sono anche foto dei lavori di ristrutturazione,la facciata senza le torrette perdeva enormemente.
Mi hanno detto tutti che ci voleva un’ora, un’ora e mezza per fare tutto il giro. Io ci ho messo almeno il doppio, esco ma già ricomincerei. Interessante da morire, unico nel suo genere! Qui si che ricononsco l’esigenza di annoverarlo tra i pratimoni dell’UNESCO. Il resto della giornata lo passo a vagare per il centro, il giorno dopo invece esploro i quartieri un po’ più periferici e il famoso ponte ! Altro colpo d’occhio, sospeso nel fiume ! Un’incompiuta di tutto rispetto, meravigliose anche le mura che racchiudono il centro ancora intatte e ben salde al loro posto.
Al ritorno, viste le peripezie dell’andata, penso di poter fregare e SNCF presentandomi in abbondante anticipo alla stazione! Che ingenuità! Dopo neanche un quarto d’ora il treno si ferma per un incendio sulla locomotiva del treno che precedeva il nostro. 4 ore e passa di ritardo, nessun pacco cortesia stavolta è malgrado tutto mi dico ancora che ne valeva la pena!